A seguito dell’interrogazione dell’on. Palese sull’estensione del servizio Frecciarossa da Bari a Lecce il Ministro Delrio ha risposto mercoledì con una raffica di promesse senza alcun elemento concreto! Inaccettabile che in una sede istituzionale si raccontino favole senza alcuna certezza in maniera tanto improvvisata… e non risponde alle vere domande che avevo posto in questa interrogazione!
Andiamo per ordine:
1 – Il ministro per ora si è limitato a delle chiacchiere!
Il servizio Frecciarossa (come tutti “i Freccia”) è un servizio a mercato, cioè si paga con la tariffa dei biglietti, e non tramite un centesimo di contributo pubblico (che invece sono destinati al servizio universale degli intercity garantito come diritto alla mobilità) come ha ricordato il Ministro
Il ministro afferma che il MIT e la Regione non hanno cambiato idea rispetto agli impegni presi il 14 Ottobre 2015 in merito alla SPERIMENTAZIONE, ma che NON hanno ancora idea di come verrà finanziato il servizio:
– gli enti pubblici non possono metterci un’euro pena una infrazione europea (per finanziare con contributo pubblico un servizio a mercato e quindi agevolare un vettore a discapito di altri, anche se su quella tratta proprio per la scarsità di remunerazione ad oggi siamo in regime di monopolio di fatto e la concorrenza è assente!)
– aumentare la tariffa (il prezzo dei biglietti) renderebbe ancora più scarsa la domanda (i viaggiatori disposti a pagarlo)
Ergo i costi del servizio, che per ora non è remunerativo per l’azienda, saranno scaricati sui contribuenti dato che la società è ancora pubblica (se fosse a capitale misto vorrei vedere quale privato investirebbe in una tratta non remunerativa) ovvero sul biglietto di altri viaggiatori di altri servizi a mercato (dato che l’azienda non può compensare i debiti/crediti del servizio a mercato con quelli del servizio universale o viceversa)
Come diceva l’ex AD di FS, ing. Elia, il servizio comporta ad oggi la perdita per la società di 2 milioni e mezzo di euro! In qualche modo quindi gli italiani stanno pagando un servizio di cui non usufruiscono per permettere ad altri 68 di arrivare a Bari (e plausibilmente saranno meno quelli che arriveranno a Lecce), con un tasso di utilizzo medio del 35% (immaginate se una pizzeria avesse 2 tavoli su 3 vuoti)!
2 – Manca l’informazione! C’è chi parla di “impegno mantenuto, ora alta velocità vera” dimostrando che, invece di fare informazione, preferisce generare solo aspettativa creando confusione in decine di migliaia di pugliesi. In primo luogo perché per parlare di “impegno mantenuto”, si dovrebbe vedere il frutto di quell’impegno e non una promessa tanto fumosa (ad oggi non sono noti gli orari, il prezzo del biglietto e chi eventualmente coprirà i costi di un servizio a mercato qualora non dovesse avere domanda sufficiente!). In secondo luogo perché quando si parla di Alta Velocità vera si presuppone che ne esista una finta. L’alta velocità, così come definito dai parametri europei, è quella linea dove il treno viaggia a più di 250 Km/h. La verità è che, quando sarà completata tra 15 – 20 anni, la nuova linea Napoli-Bari (che poi si chiama Napoli-Bari-Taranto-Lecce proprio per far capire che la velocizzazione riguarderà anche le diramazioni a Taranto e a Lecce ma non saranno linee ad AV) sarà una linea veloce (ad oggi la stima dei costi si aggira intorno ai 6,2 miliardi, di cui 1,5 solo per l’inutile variante di Grottaminarda, ma che come per ogni grande opera italiana è un costo destinato a lievitare!), nel senso che sarà più veloce di quella attuale (grazie a percorso meno tortuoso, con pendenza limitata e in buona parte in galleria), cioè con treni che andranno al massimo (dicono) a 200 km/h ed è infatti definita anche sul sito delle FFSS linea ad Alta Capacità (mettono AV così da poter soddisfare il bisogno indotto di avere gli “stessi servizi” presenti in altre parti di Italia).
Per quanto riguarda la linea adriatica, anch’essa, quando i lavori di raddoppio (tra Termoli e Lesina su cui ho presentato altra interrogazione) e adeguamento tecnologico (si stanno effettuando lavori di chiusura dei caselli e miglioramenti dei sistemi di segnalazione automatica) saranno completati, sarà una linea veloce e non una linea Alta Velocità (per giustificare gli investimenti dovrebbe esserci una domanda sufficiente e per esempio non potrebbe passare all’interno di zone densamente abitate come Bari S.Spirito!). Per inciso, faccio notare che la responsabilità ad oggi del binario unico per 32 km lungo la linea adriatica è unicamente ascrivibile alla Regione Molise che ha valutato il progetto iniziale di FFSS non soddisfacente (parallelo all’autostrada e vicino ad attuale tracciato) e ha chiesto studio di fattibilità alternativo con variante arretrata rispetto alla linea di costa (che è arrivato da RFI nelle scorse settimane) che comporta una spesa maggiore di qualche centinaio di milioni di euro e 3 anni in più per la sua realizzazione!
3 – Quando la coppia di treni fermavano ad Ancona (escludendo non il Salento ma le fermate di Pescara, Foggia e Bari) nessuno gridava allo scandalo, al “maltolto”, nessuna Regione (Abruzzo, Molise e Puglia!) protestava al MIT, anzi il segno che i freccia arrivassero nel 2008 e poi fossero stati tolti è la prova che i servizi a mercato non possono essere mantenuti se non c’è domanda sufficiente!
4 – In questi mesi è scaduta la concessione del servizio universale (86 intercity in tutta italia!) a Ferrovie dello Stato e già un anno fa il governo avrebbe dovuto preparare un bando europeo per il rinnovo dell’affidamento del servizio, pagato con i soldi di tutti i contribuenti italiani! Siamo andati in proroga (cioè in urgenza come sempre sanno fare i partiti che non vogliono efficienza e trasparenza) e rischiamo una infrazione europea (altre centinaia di milioni di euro di multa!) per non aver effettuato una gara (che avrebbe fornito servizi migliori ad un prezzo inferiore e lo stimolo al gruppo FFSS di diventare efficiente)!
5 – Ammettiamo per assurdo che le parole del Ministro abbiano un peso e che il servizio venga esteso fino a Lecce (spiegandomi poi perché quando la domanda c’è l’offerta scarseggia come evidenziato nei mesi estivi in questa interrogazione), mi chiedo se sia normale che a metà marzo, per un servizio che parte a giugno, non c’è ancora la possibilità di prenotare il treno!
Ora, come portavoce del M5S, il mio compito è scambiare con altri cittadini, in forma bidirezionale, informazioni e conoscenza, come terminale di una rete nelle istituzioni. Puntare ad una mobilità alternativa e a scelte trasparenti e sostenibili è uno dei capisaldi del M5S e, pertanto, il trasporto ferroviario è sicuramente da incentivare e sostenere. Tuttavia se avessimo un trasporto ferroviario regionale (e universale con gli intercity) efficiente, economico, puntuale con carrozze gradevoli e pulite, treni di coincidenza, tramite Trenitalia, Ferrovie Sud Est, Ferrovie Appulo Lucane (i cui scandali guarda caso sono scoppiati per le interrogazioni del sottoscritto* e non per il “lavoro” dei politici di professione dei partiti, con altre centinaia di milioni di euro dei contribuenti finiti in un buco nero dove i partiti sguazzano) avremmo avuto motivo di lamentarci per l’assenza di un servizio “a mercato”?
*Interrogazioni:
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/08087&ramo=CAMERA&leg=17
FSE compra 15 elettrotreni per 60 milioni (nonostante i 311 di debiti)
consulenze FSE
FSE, mancanza di trasparenza
11 domande a Fiorillo – FSE
Inquinamento FSE Bari
Interrogazione FSE Lombardia
Spese per i treni acquistati da FSE
poste e telecomunicazioni